Welcome here....

Un inchino ai miei lettori...a quelli che sono inciampati nei miei pensieri, a quelli che hanno sbirciato audacemente dall' occhiello della curiosità, a quelli che hanno assaggiato un sorso della mia nostalgia, a quelli che sono entrati in punta di piedi in questi piccoli frammenti di me per poi lasciare una loro traccia...un inchino al vostro tempo e un grazie a tutti voi!!!

domenica 31 luglio 2011

No comment...


La colazione di domenica non ha prezzo...e per voi?


BSS from Bruton Stroube Studios on Vimeo.

Breakfast Interrupted

mercoledì 27 luglio 2011

Di solito...

Di solito la pioggia mi porta la malinconia...mi soffoca cortesemente con soffici e vellutati ricordi, mi spalma adosso invisibili ma pesanti vortici di tristezza, gioca con me malvagiamente... mi nasconde dentro ai tormenti delle montagne russe, divento un puppazzo nelle sue braccia...ma oggi, questa pioggia e` diversa: mi carica di andrenalina e di ipotetici balli sotto le sue lacrime...di gioia....



Quindi se avete la pioggia intorno, lasciatevi coccolare, anzi spruzzare di carica esplosiva...
So, let's dance everybody!

domenica 24 luglio 2011

You was Good...



"I cheated MYself
You know that I'm no good"

Who knows if you can hear...
YOU was wrong, because You was Good!

"Thinking of you in the final throws"

We are crying for You...
Thanks for your exceptional sound and original voice...RIP!

martedì 19 luglio 2011

La pioggia e Lui...

Camminava attivamente...i suoi passi da gigante per pochi erano normali, per la gente comune erano come dei terribili esami da fare....ma per i suoi 198cm era l'abitudine....




Abitudine non era però, quello che stava facendo: camminava sotto la pioggia, da solo, senza nessun ombrello, lasciandosi cadere addosso quel acquazzone fresco, come solo l'estate può portarlo, come se volesse essere svegliato da un brutto sogno...

Era immune, non sentiva nessun fastidio, ne per i vestiti che oramai erano diventati la seconda pelle, ne per le scarpe che erano così inzuppate che potevano essere paragonate ai suoi scarponi invernali, pesanti e bollenti coi calzini di lana che lei li regalò e li usava sprezzantemente quando andava ad arrampicarsi sulle montagne....per la gente comune forse era insignificante...per lui invece, no!


Le strade deserte sottomesse al attentato inondato, illuminato dai fulmini e piombato dalle nuvole gli facevano compagna...forse in quel momento non aveva bisogno di nessuno, nemmeno del suo adorato cane che per un po' di anni divise con lei, così come divise i giochi, le carezze, le paure, le tenerezze che il cane gratuitamente dava ad ognuno, la responsabilità che prese quando contro l'oppinione consanguinea decise di ingrandire la famiglia....così arrivò il suo cane, vittoriosamente.

Aveva fatto un errore tempo fa, e fin a quel momento si era promesso di rimediarlo, più che altro aveva promesso a lei...lei, che aveva creduto disperatamente che poteva andare avanti da solo, lei che si sentiva in colpa di essersi andata prima di aver compiuto il suo progetto, lei che ci aveva scommesso timorosamente su di lui ….

Abitava in un quartiere malfamato dove le circostanze ti portavano facilmente verso sentieri riprovevoli, dove riuscire nella vita non era sinonimo di studiare, di impegnarsi, di crearsi un futuro anche se essenzialmente nebbioso...
A causa di un onda negativa che lo travolse, senza capire come e quando, senza il coraggio di darsi spiegazioni e senza ammettere che aveva provato di fare il slalomista in mancanza di lei, caparbiamente finse l'accortezza del esito ma poi, ne perse il primo anno di facoltà, per qualcuno il più facile per altri in contrario!

Camminava ormai da tanto...ma si fermò davanti ai giardini ed entrò!

Chiuse gli occhi ormai arrossiti dalle lacrime o dalla pioggia, e sorrise...

Vide loro anni fa... era il posto preferito per le passeggiate: d'estate, perché adoravano il verde e il profumo che si respirava là e d'inverno per farsi rincorrere dal cane nella soffice e immacolata neve, appena caduta, vergine e incontaminata che gli abbracciava maternamente fino ai ginocchi , lasciandogli affogare festosamente...l'unico che faceva più fatica era il cane...ma era troppo testardo e non si voleva dar vinto!

Sentii addosso tutti quei ricordi e prese coraggio: “Devo dirlo...devo dirlo a Lei....” sapeva che lei aspettava ansiosamente tutto quel tempo e dentro di se sapeva che non la sorprenderà...forse...

“ Ciao....perdonami, non riesco a parlarti....” e sospirò ...

“ Ciao....allora?” la voce che rispose sussultava...

“ Avevi ragione tu! Sai ancora non ci credo...Grazie per aver creduto in me, per essermi stata vicino, da lontano...grazie per queste lacrime...”

“ Sono troppo felice.... ” piangendo, lei riuscii appena a dire qualche parola...

“ Mmmh....anch'io...” si sforzò di camuffare la sua voce tremolante e aggiunse “ Mi manchi.....”

“ Anche tu....mio ingegnere! “

Per un attimo il gigante tornò a essere il fratellino affamato dei suoi consigli...dei suoi abbracci...

mercoledì 13 luglio 2011

Diventare grandi...

Si vestiva di fretta mentre mordeva una mela....era talmente succosa che essendo di corsa scivolava giù per la gola dimenticandosi si masticarla; sbirciava ogni tanto i secondi che sparivano sul muro....la probabilità di arrivare in ritardo oramai era una certezza.....
Oggi però non metteva l'uniforme, anche se il fatto di dover rinunciare ad essa aveva mille significati, mille che fino a quel momento gli aveva desiderati ma altrettanto mille che scavalcavano gli altri nella sua testa come una lingua straniera, come un altro mondo, più complicato, più confuso, ingannevolmente chiaro....




Infilò quindi i suoi adorati ,”cinque tasche”, ficcò una maglietta banale ma vivace, colorata e le sue scarpette; senza di queste sarebbe stata dura a saltellare le scale due a due, oppure a correre dietro ai tram...lasciò i capelli ribelli al aria e mise solo un filo di mascara, giusto per sentirsi già grande, perché era così che da oggi si doveva sentire! Grande...

Lo era già stata grande molto prima di questo giorno, quando con gioia e ingenuità e tantissima responsabilità accudiva fieramente il fratellino, ma ora non c'era tempo per pensare al passato...ora no, adesso era ufficiale! Era grande...
Tutto frullava nella sua testa, tutto dal inizio fino a quel momento...tutto appariva sereno, nessun ombra del passato, nessun ostacolo e nessuna difficoltà nel traguardo, solo una benmeritata felicità.

Arrivò, l'ascensore non funzionava...pensò: “fino al decimo piano che vuoi che sia, un passo in più!” fece di conseguenza le scale e finalmente si fermò davanti alla porta con il fiato ansimante e il cuore che sembrava volesse abbandonarla, sicuramente per tutto quel esaurimento imposto.

Tutte le porte erano uguali, come uguali erano le uniforme che obbligatoriamente si indossavano prima dei diciotto, bussò perché la suoneria era guasta, forse per questo motivo era morto pure l'ascensore...

E la porta si spalancò toccando il muro: “Buongiorno... dai, benvenuta....entra” - “Buongiorno, scusi il ritardo ma sa il traffico (usò la stessa scusa come sempre, banale tutte le volte anche per le sue amiche, ma gli sembrava la meno finta) grazie, ma sono di corsa....”

In frattempo lui andò in casa da dove si sentì una voce cristallina:“Papa, chi è?”e tornò prontamente con un piccolo e rettangolare pacco tra le mani: “Va bene, allora ecco questo è tuo, te lo meriti....c'è anche il diploma, congratulazioni dunque!”

All' improvviso si sentì le spalle tolte dagli omeri, una bocca attaccata alla sua la svegliò così d'impatto che non capì nulla, nemmeno come fosse arrivata a quel accaduto...rimase impallata e muta e sconcertata....


“Congratulazioni, ora lo posso fare, sei grande, ma sei ancora selvaggia...”


Scappò turbata, spoglia di stima, colpevole di quel diploma...colpevole di esser diventata grande....


A casa arrivò tardissimo; tornò a piedi per pulirsi i nuovi ricordi da “grande”, per cercare di staccare l'impronta di quel bacio rubato, mai pensato né tanto meno desiderato, per darsi forza e non colpa....

Prima di coricarsi però, la curiosità di scartare quel pacco gli pompava nelle vene una fredda inquietudine e scelse ad un tratto di aprirlo, strappando il bel involucro e fingendosi sicura di se: due libri per la vita, uno che narrava di vita passata e l'altro di vita futura....in ognuno la dedica era la stessa: “Sei sempre stata grande! Congratulazioni, Prof............”

venerdì 8 luglio 2011

Il TEMPO di ognuno...

“Davanti a te, rimango incantato come un bambino stregato di fronte ad una esposizione variegata di pasticcini, di colorati dolcini, di invoglianti cioccolatini....”


Ci sono attimi nella vita in cui non ci rendiamo conto di aver intorno persone che fanno fatica a conoscerci, a volerci, a esserci la nostra continuazione di contorti pensieri, di fragili emozioni, a viverci....
Quei attimi si trasformano in un invisibile ma pesante catena legata al collo, il destinatario di tale dichiarazione non si sente terrestre...si guarda incapace come uno spettatore!

Il naturale non avviene ...è solo una sagoma, svuotata completamente di sentimenti, di dolori, immune a chiunque prova a svegliarla, cieca al universo circostante, intoccabile dalle fervidi contestazioni!

Per tutto questo inconveniente, inspiegabilmente non soffre.....guarda silenziosamente ed attende......



TEMPO....è quello che serve a ognuno, ma egoisticamente, nessuno vuole donarlo ad altro...nessuno ha il tempo del altro!


Ci sono attimi nella vita in cui non siamo a noi a condurla.....la nudità della nostra anima, il disagio o la fortuna di tale bagaglio è un labirinto con effetti collaterali!



"Chi è pesante non può fare a meno di innamorarsi perdutamente di chi vola lievemente nell'aria, tra il fantastico e il possibile: mentre i leggeri sono respinti dai loro simili e trascinati dalla "com-passione" verso i corpi e le anime possedute dalla pesantezza." Milan Kundera- L'insostenibile leggerezza dell'essere

domenica 3 luglio 2011

Travel...


Magnus from Meradi Omar on Vimeo.



Travel could be the moment when your fantasy it's flying away, when the immagination has no limits...could be enough to close your eyes and jump within...

venerdì 1 luglio 2011

Reso conto...



Non sono mai stata una persona ottimista...semmai realista, speranzosa e oserei dire a volte idealista...
Avrei voluto che fossi stata diversa, ma non è stato così ...e oramai non cambio più...forse...

Mi gusto quindi lentamente qualsiasi obiettivo (fuori dal guscio perche dentro sono in ebolizione), sento il calore e il sapore del traguardo appena tocco la realizzazione, gli occhi brillano e si confondano con l'assaggio colorato della soddisfazione....di più non posso, nessuno è riuscito a farmi cambiare, a capirmi, forse solo qualcuno ad accettarmi....sono così, vuoi mettere per le paure d'infanzia di non farcela ad arrampicarmi fino in fondo nelle aspettative, vuoi mettere per le prove date nel amicizia e l'illusione di esser' riuscita, vuoi mettere per l'educazione di controllare quei attimi d'esplosione di gioia per non dare dolore a chi non gli ha oppure i pianti quasi soffocati a pugni stretti per non tradursi in tristezza, in debolezza....perché nulla era sinonimo di leggerezza!



Oggi anche se cambierei ancora varie cose di me, posso dire che mi sono accettata!!!